Renata Sõukand spiega l’etnobotanica

07.01.2021

E' un campo di ricerca un pò particolare e poco conosciuto, l'etnobotanica, ed è una scienziata estone, Renata Sõukand, a condurre degli studi, che da un paio di anni coinvolgono anche il Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica dell'Università Cà Foscari di Venezia.

Foto di Andrea Avezzù

Nell'intervista a Enrico Costa, pubblicata nel sito dell'università di Venezia, la Sõukand spiega l'etnobotanica così: "Come etnobotanici studiamo la relazione tra piante ed esseri umani. Le piante sono quindi uno strumento per capire la nostra attitudine al cibo e alla medicina. Costituiscono una connessione tra conoscenza tradizionale e scientifica. E' una ricerca umanistica in questo senso. La competenza scientifica ci serve per identificare le specie, ma i nostri sono studi sulla cultura.".

La ricerca si basa su interviste sul campo in piccole comunità remote, dove ancora sono vive le conoscenze dei poteri curativi delle piante, e su osservazioni relativi alla centralizzazione politica, dei cambiamenti di governi e confini, e anche del linguaggio. Insomma, un prezioso bagaglio di conoscenza che non dobbiamo assolutamente perdere, come afferma la Sõukand: "Ci sono voluti secoli per imparare a usare le piante selvatiche, e se perderemo questa conoscenza faticosamente costruita dovremo ricominciare da capo. E la domanda non è se la perderemo, ma quando la perderemo...".

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