Lezioni di “demolizione costruttiva” dall'architettura estone

19.05.2021

L'architettura estone torna alla Biennale Architettura 2021 di Venezia, che si terrà dal 22 maggio al 21 novembre, nel complesso dell'Arsenale, per lasciarsi ispirare dalla voglia di rinascita che da sempre contraddistingue il popolo estone.  È proprio questa l'interpretazione del tema di quest'anno - "How will we live together?" - proposta da Jiří Tintěra, Garri Raagmaa, Kalle Vellevoog, Martin Pedanik e Paulina Pähn, curatori della mostra "Square! Positively shrinking". Il progetto, promosso dal Centro estone di Architettura, è affidato alla direzione di Raul Järg. L'evento inaugurale "Space me up: borderless living" si terrà online il 21 maggio sulla piattaforma Biennalepavilions.com.

Square! Positively shrinking. Foto: Centro estone di architettura

La mostra "Square! Positively shrinking" propone materiali che raccontano come sia stato realizzato il programma architettonico "Great Public Spaces" ("Hea avalik ruum"), fra il 2018 ed il 2020 in occasione del centenario della Repubblica d'Estonia. Si tratta della vera e propria riqualificazione delle piazze centrali o altri spazi pubblici realizzati in quindici piccole città. A Venezia ne vengono presentati otto esempi: Tõrva, Põlva, Valga, Rapla, Võru, Kuressaare, Elva e Rakvere.

Il programma è stato un'occasione per affrontare il fenomeno del city-shrinking, il "restringimento delle città", che colpisce in maniera particolare l'Europa orientale post-sovietica. Basti pensare che in Estonia, nell'ultimo ventennio, ben 45 fra le 47 città hanno visto diminuire la propria popolazione. Spesso a scoraggiare gli abitanti ad abitare in alcuni quartieri sono le condizioni di abbandono di diversi edifici urbani, che stagnano nella fatiscenza e risultano quasi impossibili da restaurare. La soluzione più immediata, liberatoria e "positiva", ovvero la demolizione di questi edifici di bassa qualità, è anche la protagonista del video simbolo dell'esibizione, diretto da Anna Hints ed accompagnato dalla musica di Liisa Hirsch.

Squadra estone: Jiří Tintěra, Garri Raagmaa, Kalle Vellevoog, Martin Pedanik e Paulina Pähn. Foto: Centro estone di architettura

Attraverso questa soluzione soltanto apparentemente distruttiva, l'Estonia si ispira alla sempreverde metafora della fenice che rinasce dalle proprie ceneri: è così che la demolizione di edifici caduti in disuso nelle piccole città estoni diventa terreno fertile, una promessa di sviluppo futuro degli spazi urbani di alta qualità.

"Space me up: borderless living", insieme a Finlandia, Lettonia, Lituania, Gran Bretagna e Svizzera, si terrà il 21 maggio alle ore 14.30 sulla Biennalepavilions.com.


Chiara Padovano

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