La terra scolpita dal vento

"La terra scolpita dal vento" ("Tuulte tahutud maa") è un documentario sulla natura estone girato tra il 2015 e il 2018, diretto da Joosep Matjus (1984), e facente parte di una serie di film volti a celebrare il centenario della Repubblica di Estonia. Una colonna sonora soprannaturale e dal sapore arcaico composta dalla band Eeter accompagna i nostri passi e si mescola perfettamente alle note del panorama estone.

"Tuulte tahutud maa"

In questo film vengono sapientemente catturati i paesaggi primordiali, incontaminati e pristini caratteristici dell'Estonia quali praterie, brughiere, foreste, paludi e scogliere. Vediamo fiumi che si cristallizzano e si trasformano in strane sculture di ghiaccio, uccellini che sollevano pietre alla ricerca di cibo nei mesi più freddi, rare inquadrature del lupo grigio (animale nazionale), ermellini che saltellano nella neve e tantissimi stormi di volatili in migrazione.

Joosep Matjus parlando della sua esperienza come regista di documentari, sottolinea l'importanza della pazienza (ci sono voluti 400 giorni sul campo per filmare Tuulte tahutud maa) e racconta anche quanto sia fondamentale a volte perdersi per scoprire al meglio i segreti della natura selvaggia.

Chi avrebbe mai immaginato una tale ricchezza della biodiversità e degli ecosistemi?! Infatti, solo il Parco nazionale Lahemaa (il più grande parco nazionale e uno dei più grandi in Europa) conta fino a 222 specie di uccelli, 50 specie di mammiferi e 24 specie di pesci. Il protagonista indiscusso del documentario è l'alce europeo (il mammifero più grande delle foreste estoni) che viene seguito passo passo dalla nascita fino al periodo dell'accoppiamento nelle sue bizzarre interazioni con gli altri animali e con la natura che lo circonda.

Questo meraviglioso film rivela molto non solo sulla flora e sulla fauna estone, ma anche intrinsecamente sugli abitanti e sulla loro cultura, in quanto la stessa natura che vediamo qui rappresentata ha inevitabilmente plasmato il carattere della gente che ci vive.

Sara Anceschi