La designer Ilona Gurjanova e il loquace design estone 

21.06.2023

Ilona Gurjanova, membro del consiglio del BEDA (The Bureau of European Design Associations) e dell'EIDD (Design for All Europe), è la presidente dell'Estonian Designers Union e la principale organizzatrice del Tallinn Design Festival Disainiöö. Ha ricevuto il premio annuale Cultural Endowment nel 2009 e il premio culturale del Ministero degli Esteri nel 2017. Dall'11 al 18 giugno, in collaborazione con l'Estonian Designers Union e il laboratorio DiMa (The Sustainable Design and Materials Lab) dell'Estonian Academy of Arts, ha portato al Venice Design Biennal  la mostra "Material II".

La designer Ilona Gurjanova. Foto: Scanpix. 

Il settore del design è stato per molto tempo in una fase di rapida evoluzione e cambiamento. Qual è il panorama del design in Estonia oggi?

L'offerta formativa sta cambiando, si pone sempre più attenzione sulle discipline non materiali: service design, UX, social design, green design ecc. Personalmente, ritengo che la manualità non debba essere annullata, nonostante l'intelligenza artificiale e la stampa 3D si stiano imponendo con la loro efficienza. Anche la Commissione Europea ha dedicato il 2023 alle competenze. Poiché il lavoro in Estonia è principalmente distribuito tra i web e digital designer, graphic e service designer, questi ultimi sono diventati campi favoriti a cui passare dal design del prodotto. Allo stesso tempo, in Estonia c'è ancora una forte comunità di designer che producono prodotti di qualità in quantità limitata, dai mobili agli accessori. E poi c'è il campo che si occupa di ricerca e sperimentazione scientifica, creando nuovi materiali innovativi.

Il design può essere anche universale. Il progetto "Turismo per tutti", Tallinn for all, è stato lanciato dalla vostra associazione Estonian Designers Union nel 2013. Tallinn ora è più accessibile alle persone disabili rispetto a prima?

La nostra associazione ha iniziato a introdurre il tema dell'accessibilità nel 2007. Gradualmente si è allargata anche la cerchia degli interessati. La città di Tallinn ha assunto una persona disabile, che ha esaminato tutti i progetti di costruzione per garantire l'accessibilità. Diverse organizzazioni e la stampa hanno promosso attivamente il tema del design universale, e anche i progetti dell'Unione europea chiedono di garantire l'accessibilità. Come risultato dell'iniziativa Tallinn for All, il trasporto pubblico della città ha ricevuto una strategia di progettazione basata sui principi di gestione del design, e tutti gli elementi della comunicazione visiva sono stati riprogettati. Agli orari degli autobus sono stati aggiunti i dati degli autobus a pianale ribassato e l'intero sistema di trasmissione delle informazioni è stato reso user-friendly.

Generalmente quanto tempo ci vuole affinché le nuove idee di design raggiungano il pubblico?

L'introduzione di nuove idee di design richiede molto tempo, anche all'interno della stessa comunità del design. Che si tratti di design inclusivo, design UX, upcycling, design circolare, design sociale, design dei materiali o altro. Come per l'introduzione di qualsiasi nuova idea, bisogna organizzare seminari e pubblicare le informazioni sui media, ma credo soprattutto nell'impatto delle attività pratiche e dei workshop in cui le parti interessate possono essere coinvolte. In tempi di crisi, le nuove idee si muovono più velocemente.

Venendo al design del prodotto, il design estone può essere considerato il biglietto da visita dell'Estonia?

Penso di sì, anche perché durante i viaggi all'estero la gente in regalo porta con sé i dolci… e il design estone. Speriamo che la tendenza possa attivare anche la pubblica amministrazione a prestare maggiore attenzione al settore. Ad oggi la precedente cooperazione con il Ministero dell'Economia è venuta a mancare e il Ministero della Cultura non è ancora dell'idea di aggiungere alla fondazione nazionale Eesti Kultuurkapital, (il maggiore finanziatore pubblico del settore culturale del paese ndr) la sezione destinata al design. Il basso tasso di occupazione tra i designer è un grosso problema.

Il Suo sogno di molti anni fa di avere un negozio di design in Estonia si è realizzato. Ci sono dei marchi estoni che sono entrati anche nel mercato estero?

L'Estonian Design House è stata inaugurata nel 2010 e offre oggi una selezione di 100 marchi. Abbiamo iniziato con 16. Per un paio di anni abbiamo tenuto due punti di vendita, ma al momento ci concentriamo sul nostro unico negozio nel centro di Tallinn. Tra i marchi che hanno acquistato popolarità all'estero, nominerei Reet Aus, Roberta Einer, Kris Soonik, Oot-Oot, Alpaca, Baltecotn e Tokut.

A differenza dei designer lettoni e lituani, che tradizionalmente hanno guardato verso l'Europa centrale, gli estoni hanno guardato verso i paesi nordici. Qual è il volto del design estone oggi?

È difficile decidere da soli qual è il volto del design estone. Si può dire che sia minimalista nordico ma con un tocco smart mitteleuropeo. I suoi punti chiave sono l'attenzione all'ambiente, l'alta qualità e gli ottimi materiali. Una volta un esperto di design inglese mi ha detto che il design estone è "loquace." Ci sono molti esempi di design eloquente, che si tratti della lampada Bubble con il motivo di un bambino che soffia una gomma di Tarmo Luisu, o della sedia Tibu che ricorda un pulcino di Maria Rästa.

Non è la prima volta che rappresenta l'Estonia al Venice Design Biennal.

E' vero, siamo a Venezia per la terza volta. Nel 2021 abbiamo esposto la mostra sul design sostenibile "Second Chance".

Il progetto di ricerca "Material II" è stato realizzato in collaborazione con l'Estonian Designers Union e il laboratorio DiMa dell'Estonian Academy of Arts. Oltre alla mostra, c'è stato un workshop e dei seminari. Quali erano le tematiche che avete trattato?

La mostra "Material II" è stata presentata per la prima volta all'inizio dell'anno in Messico, nell'ambito del Festival dell'Estonian Design. L'esposizione rivela come l'attuale crisi ambientale stia cambiando il modo in cui le risorse e le creazioni materiali vengono percepite. In modo transdisciplinare, gli autori studiano come utilizzare in futuro i rifiuti trattabili, cosa possiamo imparare dall'artigianato tradizionale e da quello che troviamo nella natura, come applicare le soluzioni della biotecnologia e quali sono i materiali di alta tecnologia su scala nanometrica. La mostra ha presentato prodotti fatti di alghe, di micelio, di cellulosa batterica, di filo di jeans vecchi, e persino di mozziconi di sigarette.

"Material II" presso la galleria Art Depot Biri a Venezia. Foto: Estonian Design House.

Tra i partecipanti c'era anche Reet Aus, una tra i più noti designer estoni che sperimenta con l'upcycling…

I rifiuti tessili rappresentano effettivamente un grande problema in Europa. Il laboratorio DiMa che è gestito da Reet Aus e Kärt Ojavee ha due linee di ricerca: il design circolare e il design ecosostenibile, le cui ricerche sono incluse nella nostra mostra. Comunque, qui in Italia, come mi ha spiegato Reet Aus, rispetto all'Estonia, il riciclaggio dei tessuti ha una lunga storia. La zona produttiva di Prato si impegna nel riciclaggio dei tessuti da quasi 100 anni, ha avuto uno slancio negli anni dopo la seconda guerra mondiale, quando l'accesso alle materie prime era limitato. Tornando a noi, Reet ha tenuto a Venezia il seminario «Design Not Worth» e Kärt Ojavee e Juss Heinsalu «Material Affairs».

Se guardiamo al futuro prossimo, in autunno si terrà a Tallinn il XVIII Festival del design "Design Night" ovvero "Disainiöö". Mentre l'anno scorso il tema principale del festival ha toccato la pandemia e il cambiamento climatico, nonché i temi economici e la salute mentale, quest'anno l'attenzione è rivolta all'impatto dell'intelligenza artificiale sul settore del design. Uno degli eventi più importanti della Design Night 2023 è il convegno internazionale "DESIGN 4.0. AI: Industrial (un)employment?". Chi saranno i protagonisti?

Uno dei relatori principali è Surya Vanka, fondatore di Authentic Design, professore di design industriale presso l'Università dell'Illinois, in passato direttore nel settore "user experience" presso Microsoft. Surya ha contribuito a far progredire il design industriale nel suo senso più ampio in diversi sottocampi. Presiede il Global Design Directors Consortium della World Design Organization, composto dai migliori leader del design industriale di tutto il mondo. Invece Darren Yeo, specialista della cultura dell'innovazione di Singapore, spiega il concetto del Design 4.0, e la nostra Xenia Joost presenta il dietro le quinte della moda dell'abbigliamento digitale.

Come location per il Festival avete sempre scelto i vecchi complessi architettonici dall'atmosfera industriale che meritano di essere esplorati. Dove si svolgerà questa edizione del Design Night?

Quest'anno l'evento si svolgerà nel quartiere Krulli in una periferia di Tallinn, negli edifici di una vecchia fabbrica di macchinari sovietica. Come spazio espositivo utilizzeremo la sua entrata, e nell'area esterna creeremo un meraviglioso ambiente in collaborazione con gli architetti paesaggisti e i lighting designer. Lo inaugureremo il 18 settembre.

Nel corso degli anni, la Design Night è diventata il più grande evento di design nei Paesi baltici. Quanti visitatori vi aspettate?

Il numero di visitatori negli ultimi anni ha superato i 10.000. Stiamo progettando di fare campagne più grandi nei paesi vicini per aumentare la partecipazione degli ospiti stranieri. Quest'anno, per la prima volta, qualche giorno prima dell'inaugurazione organizzeremo anche un evento a Helsinki.

Le relazioni tra il design estone e quello italiano sembrano essere sempre più strette. Negli anni, i designer italiani hanno fatto parte della giuria di Disainiöö, e recentemente, nell'ambito del 17° Festival del design, a Tallinn si è svolta la mostra "3CODESIGN. 3R - Ridurre, Riciclare, Riutilizzare". C'è qualcos'altro in programma con gli italiani nel prossimo futuro?

Effettivamente con l'Italia abbiamo avuto una collaborazione davvero lunga, ad esempio abbiamo partecipato più volte alla Milano Design Week, abbiamo tenuto un workshop a Perugia e nell'ambito del progetto europeo "Human Cities" collaboriamo con il Politecnico di Milano. Anche la mostra principale della Design Night 2023 "Created in Italy" è italiana.

E per concludere, dal 2006 l'Estonian Designers Union assegna il premio Bruno per il design (che prende il nome dell'architetto e designer estone Bruno Tomberg). Chi l'ha vinto l'anno scorso?

Nella categoria dei prodotti lifestyle, Sirli Ratasepp, con le sue scarpe KIRA, è stata premiata come vincitrice per la valorizzazione ecologica e per i materiali riutilizzati; nella categoria dei prodotti ambientali, hanno vinto le lampade prodotte in funghi B Wise di Siim Karro e nella categoria dei dispositivi per la ricerca ingegneristica, un moderno sistema di attacco del catetere vescicale di Henry Markus Gregory, Kertu Liisa Lepik e Linda-Maria Varris. Il premio alla carriera è stato assegnato al product designer Matti Õunapuu.

Katrin Veiksaar



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