L’Ambasciatore Daniele Rampazzo: “L’Estonia tra cultura del risultato e profonda spiritualità”

21.12.2022

Nella foto:  L'Ambasciatore dell'Italia a Tallinn Daniele Rampazzo e la ministra della Cultura dell'Estonia Piret Hartman. 

Foto: Ministero della Cultura dell'Estonia.

Laureato in giurisprudenza a Padova, Daniele Rampazzo è entrato a far parte del corpo diplomatico nel 1991. Dopo una serie di incarichi in Europa, nel 2002 è stato nominato Capo Ufficio della Direzione Generale America del Sud presso la Direzione Generale Paesi delle Americhe. Dopo un'esperienza come Vice Capo Missione a Dakar, nel 2009 torna in Europa, presso la Rappresentanza Permanente presso l'Unione Europea a Bruxelles. È stato Capo Ufficio per l'Economia, le Finanze e le Politiche di Settore presso la Direzione Generale Unione Europea, e Vice Direttore vicario per l'integrazione europea. E' stato nominato Ministro plenipotenziario nel 2017. Dal 2019 Daniele Rampazzo è anche Ambasciatore italiano a Tallinn. 

Ambasciatore, che impressione ha avuto dell'Estonia all'inizio del suo mandato?

Una calda accoglienza ha accompagnato i primi mesi della mia missione in Estonia. La rapidità con cui le Autorità hanno voluto ricevermi e permettermi di iniziare subito a compiere il mio lavoro dimostra l'importanza della cultura del risultato e la considerazione per la qualità dei rapporti con l'Italia. E' stato il modo migliore per iniziare a scoprire Tallinn con le luci del Natale e il fascino dell'inverno estone.

C'è qualcosa di affascinante in un inverno lungo?

Anche d'inverno la natura estone offre molta bellezza e invita a lunghe passeggiate in mezzo alla neve. Ma l'inverno è soprattutto il tempo per rinsaldare i legami e per dedicarsi alla lettura. Poi c'è la ricca offerta di cultura e spettacoli che contribuisce a rendere ancor più interessante l'inverno estone.

Lo scorso anno sono stati ricordati i 100 anni di relazioni diplomatiche tra Italia ed Estonia. Il primo Ambasciatore italiano in Estonia fu Augusto Depretis, nel 1920. Conosce la storia dei suoi colleghi che lo hanno preceduto? Dove si trovava l'Ambasciata italiana a Tallinn tra il 1918 e il 1940?

Conosco e stimo alcuni dei miei predecessori degli anni più recenti. Per la storia delle relazioni diplomatiche fra l'Italia e l'Estonia nel periodo fra le due guerre mondiali, stiamo conducendo le ricerche che ci consentiranno di gettare nuova luce sui nostri rapporti bilaterali. Uno dei primi risultati delle ricerche in corso è la conferma che l'Ambasciata a Tallinn negli anni trenta del secolo scorso si trovava in Pärnu maantee 76.

Ora l'Ambasciata si trova su Vene 2, nel cuore del centro storico di Tallinn. Si è incuriosito della storia di questo edificio?

E' sempre interessante conoscere la storia del luogo in cui si lavora, specialmente quando l'edificio Demini lega il suo nome ad un imprenditore di origine italiana e al primo grande magazzino aperto a Tallinn.

All'Università di Tartu hanno insegnato l'italiano dal 1814 al 1893 e poi ancora dal 1923. Qual è la situazione oggi?

L'Italia sostiene l'insegnamento dell'italiano all'Università di Tartu attraverso un contributo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Il risultato atteso è la creazione di una cattedra di lingua e cultura italiana, che permetta a questa antica Università di rientrare a pieno titolo nel novero degli studi di italianistica, accanto agli ottimi professori e ricercatori dell'Università di Tallinn.

La società Dante Alighieri, che coltiva l'amore per la cultura italiana all'estero, nel 1988 aveva iniziato a operare a Tallinn per poi chiudere i battenti. Ci sarà una seconda chance?

L'augurio è che italiani ed estoni tornino ad incontrarsi per promuovere la cultura italiana. La società Dante Alighieri offre molte opportunità, anche per la certificazione della conoscenza della lingua italiana.

L'esperienza italiana più bellа in questi anni in Estonia?

Nello spirito di cooperazione fra le istituzioni dei nostri Paesi, ricordo l'importante mostra realizzata da KUMU con il Museo Egizio di Torino "Egypt of Glory" e l'esposizione "3r" sul design. Sono anche orgoglioso di aver contribuito a portare un pezzo dell'Università di Padova, negli 800 anni dalla fondazione, dall'Orto Botanico di Padova all'Orto Botanico di Tallinn, nel quadro dell'iniziativa Embassy of Plant Kingdom. Più di recente, è stato bello coniugare la promozione della cucina italiana e dei prodotti della nostra terra con la visita di studenti dell'Istituto "Ancel Keys" di Castelnuovo Cilento, che hanno lavorato con gli studenti della Scuola "Teko" di Tallinn.

Il 29 agosto è stato stipulato il nuovo programma esecutivo dell'Accordo culturale tra Italia e Estonia per gli anni 2022-2026 per i settori della cultura, dello sport, della scienza e dell'istruzione. Per quanto riguarda la cultura, che cosa in particolare possiamo aspettarci nel futuro imminente?

Già quest'anno la partecipazione dell'Estonia alla Biennale di Venezia, nelle sezioni arte e musica ad esempio, rappresenta una prima significativa realizzazione, come anche la partecipazione dell'Ambasciata alla Tallinn Design Week con una mostra su riuso, riciclo e recupero dei materiali. Nei prossimi anni, saranno realizzati progetti dedicati al pittore Bernardo Strozzi, al movimento artistico delle Transavanguardie e continueranno le iniziative, oltre che in campo musicale e cinematografico, per promuovere le traduzioni di libri, per una sempre più ampia conoscenza delle rispettive culture.

In Italia ci sono 6 consolati onorari della Repubblica estone. In Estonia esiste un'analoga rete di consolati onorari italiani?

Fino ad ora non sono emerse opportunità di nominare consoli onorari in Estonia, anche per le dimensioni tutto sommato limitate della comunità italiana. Non escludo che l'intensificazione delle relazioni bilaterali e un'ulteriore crescita della presenza italiana nel Paese porti alla creazione di una rete di consoli onorari.

Quanto è grande la comunità italiana in Estonia? Come si organizzano le sue relazioni con l'Ambasciata: eventi, incontri...?

Sono oltre 900 gli iscritti all'anagrafe degli Italiani residenti all'estero e l'integrazione nella società estone è molto buona. L'Ambasciata è impegnata ad offrire sempre migliori servizi consolari, con iniziative che promuovono il ricorso all'informatica e alle tecnologie digitali. Tallinn è stata fra le prime sedi a permettere il rilascio della carta d'identità elettronica. L'integrazione della comunità non esclude la possibilità di incontri. Oltre a quello tradizionale in occasione della Festa della Repubblica, che quest'anno abbiamo finalmente celebrato in presenza, l'Ambasciata ha promosso la creazione di una rete fra i docenti e i ricercatori italiani in Estonia. Di recente, i media dell'Ambasciata sono stati utilizzati per promuovere la creazione di un gruppo per l'insegnamento dell'italiano ai figli dei connazionali residenti nella zona di Tallinn. Spero che questa iniziativa abbia successo e che contribuisca a diffondere l'italiano anche nei programmi delle scuole estoni.

Quali sono "le abitudini estoni" che l'hanno colpita particolarmente?

L'amore degli estoni per la vita all'aria aperta e per la natura si ritrova in molte abitudini che sono vissute in modo molto particolare. Passare quanto più tempo possibile nei boschi o comunque fuori dai centri abitati, in tutte le stagioni, fa parte di una profonda spiritualità che in Estonia si ritrova molto più che altrove.

Come va con la lingua estone?

Aitäh! Tere tulemast! Üks moment palun. Elagu Eesti! [Grazie! Benvenuto! Un momento per favore. Viva l'Estonia!]

Cosa Le manca dell'Italia?

Se non la possibilità di stare vicino ai miei cari, devo dire che l'Estonia non mi fa mancare molto il mio Paese. Forse, qualche ora di luce in più durante l'inverno...

Katrin Veiksaar


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