Italia coraggiosa e geniale dalla penna di Kaaber

30.12.2020

Il vero tesoro dell'Italia sono gli italiani: è l'opinione di Kristel Kaaber, autrice del libro "Iga teekond saab alguse südamest" ("Ogni viaggio inizia dal cuore"), uscito nel 2019 in Estonia. Nel raccontare dell'Italia geniale e autentica, Kaaber spazia da Tiziano Terzani, Falcone e Borsellino ad Alberto Sordi e Mina.

Vorrei sapere cos'è per te l'Italia e cosa rappresenta Roma?

Amo dire che vengo da Valga che è una cittadina nel sud dell'Estonia e sono cresciuta a Tallinn però la mia vera casa l'ho trovata a 20 anni e quando dico "casa", intendo l'Italia, intendo Roma. Alla fine, ci si lega ai posti in modo abbastanza inspiegabile, no? Certi posti ci affascinano, certi destano curiosità, altri li ammiriamo per un motivo o per l'altro, poi ci sono quelli di cui non puoi fare a meno: ecco questa per me è Roma.

Arrivata in Italia 30 anni fa, Kaaber ha vissuto prevalentemente a Roma ed è proprio così che si sente: romana.

Questa è un'immagine bellissima. Da quanto tempo sei a Roma, quando ci sei arrivata?

Sono arrivata 30 anni fa e con l'anno che viene sono 31. Ho avuto una piccola parentesi in Abruzzo per 8 anni ma comunque mi considero di Roma a tutti gli effetti.

Nonostante tutti i tuoi anni a Roma, pensi sia rimasto qualcosa dell'Estonia con te o che comunque porti nel tuo vivere di tutti i giorni?

Nel mio vivere quotidiano ti devo dire sinceramente di no, diciamo che il mio legame con l'Estonia non è più così forte perché quello primario è comunque con Roma che mi assorbe e mi ha assorbito quasi del tutto. Con l'Estonia il legame più che altro è gastronomico (sorride) perché ci sono appunto certi piatti che ogni tanto mi piace mangiare. Ad esempio, la kartulisalat, che è una sorta di insalata russa oppure mulgikapsas, i crauti però cucinati all'estone. L'altro legame sicuramente è quello con i libri. Sono delle vecchie edizioni degli anni 80 di grandi classici che tengo a casa e a cui sono affezionata, e poi autori estoni più recenti tipo Kivirähk che mi piace molto. Tuttavia, purtroppo, li leggo raramente perché la pila dei libri da leggere in italiano cresce sempre di più.

Infatti, vorrei parlare proprio del tuo lavoro di scrittrice e del tuo libro che è stato pubblicato in estone. Spero vivamente che ne esca presto anche una versione in italiano.

Non c'è la versione italiana perché tutto sommato i personaggi di cui scrivo sono abbastanza conosciuti al pubblico italiano (sorride). Questo libro ha avuto una gestazione lunga ma l'avevo in mente da tempo, vedendo tanti stereotipi dei quali l'Italia secondo me è vittima e io ho avuto fortuna di vedere le cose dall'interno. Ho fatto parte della realtà italiana per decenni e la vedevo da dentro. Siccome da parte degli stranieri c'è sempre curiosità verso l'Italia vera e io la volevo raccontare.

Nell'immaginario degli stranieri ci sono spesso associazioni molto superficiali riguardo all'Italia: tipo il mare, il sole, il cibo, la moda poi finisce tutto lì. La vedo come una visione riduttiva e spesso si ignora il vero tesoro dell'Italia che secondo me sono le persone, gli italiani. Già sento le obiezioni (sorride).

Il libro, il quale si chiama "Ogni viaggio inizia dal cuore" ci dà la tua visione sull'Italia da insider che è preziosa ed interessante.

Io mi sento italiana, cioè sono italiana, diciamo la verità, "checchè se ne dica", come direbbe Totò. Mi sono formata come persona qui e per me è stato un grande privilegio essere cresciuta in questa cultura, in queste tradizioni. Spesso non ce ne rendiamo neanche conto che è un privilegio, ma ci lamentiamo di tutto. Spesso stravediamo per l'estero e abbiamo quasi i paraocchi per tutto il buono che c'è, che ha bisogno di sostegno di apprezzamento, di un occhio benevolo, di amore, per poter crescere, altrimenti scompare per mancanza di attenzione. Alla fine i luoghi comuni sono come le persone, se ti ripeti costantemente che "non vai bene", "guarda quanto sei corrotto", "quanto sei irresponsabile", "quanto sei incivile" sarà proprio quello il lato che alimentiamo. Invece in Italia c'è tanta serietà e capacità, tanta buona volontà.

Tornando al libro, ho preso degli italiani che noi bene o male conosciamo tutti e per noi sono importanti però all'estero sono troppo poco conosciuti.

Quali figure di riferimento hai preso?

Per dirne qualcuno: Tiziano Terzani, Ennio Flaiano, Franca Viola, Falcone e Borsellino, Mina, Totò, Alberto Sordi, Nino Manfredi e via dicendo. Non ho parlato soltanto delle loro imprese ma anche dei loro pensieri, di quello che hanno detto, del loro carattere che spesso è in contrasto con quello dell'italiano stereotipato che si vede all'estero. Questa secondo me è l'Italia profonda, sincera, onesta, autentica, coraggiosa, coerente, geniale e tutti quegli aggettivi che di solito non si usano parlando dell'Italia, purtroppo. Queste persone sono un esempio vivente della vera Italia. Tuttavia, non ho voluto citare soltanto i lati positivi, ho cercato di aprire delle porte anche nelle faccende più buie della nostra storia recente. Infatti, c'è un capitolo su Roberto Calvi, c'è un capitolo sulla lotta politica tra destra e sinistra per scalfire un po' il mito dell'allegria e del dolce far niente.

Valentina de Florio

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