“In un soffio fra gli aceri”. Le poesie di Ain Kaalep

24.02.2020

E' uscito recentemente per le edizioni Lietocolle nella collana: "altre terre", il volume "In un soffio fra gli aceri" del poeta estone Ain Kaalep, a cura di Paolo Ottaviani e tradotto da Mailis Põld. Ain Kaalep, nato nel 1926, cosmopolita e indimenticabile caporedattore della rivista interdisciplinare Akadeemia, è stato anche un valido traduttore. Riconosciuto per le sue traduzioni letterarie sia in Francia che in Austria, nel 2001 gli vennero conferiti la Legion d'onore e il premio alla carriera. Pur essendosi dedicato soprattutto al francese, al tedesco e alle lingue antiche, dall'italiano ha tradotto le opere di tre grandi poeti: Francesco Petrarca, Giuseppe Ungaretti e Eugenio Montale. A Kaalep appartiene il detto: "La più grande invenzione dell'umanità è la coscienza".

Scrive il curatore nell'introduzione "La classicità cosmopolita di Ain Kaalep": "In un prezioso saggio sull'influenza della cultura latina e in particolare di Orazio sulle letterature dei paesi baltici - La "fortuna" di Orazio nel Baltico, ovvero spunti per una ricerca - il filologo, linguista e traduttore Pietro Umberto Dini ci ricorda che "i nomi di Lituania, Lettonia, Estonia" sono stati spesso menzionati "come quelli di tre orfani dimenticati dell'Europa delle nazioni" e quindi rimbalzati in Occidente "prepotentemente alla ribalta delle cronache" soltanto durante il biennio 1989-1990, contestualmente al processo di dissoluzione dell'Unione Sovietica. [...]

È nel contesto di queste riflessioni che viene menzionato il poeta estone Ain Kaalep mettendo in rilievo come le sue "venti traduzioni molto rigorose dal punto di vista filologico e corredate di commenti poetici" facciano di lui "il maggiore diffusore di Orazio in lingua estone". È questa, nel panorama della critica letteraria italiana, una rara citazione e un puntuale riconoscimento del grande intellettuale di Tartu, anche se, in obbedienza alle peculiari finalità del saggio, circostanziato alla sola opera traduttiva del poeta latino e quindi, per forza di cose, assai parziale e riduttivo. [...]

Invece per Mailis Põld, traduttrice del libro, laureata all'Istituto di Scienze Umanistiche di Tallinn nel 2001, non è il primo libro di poesie che traduce in italiano. In passato ha fatto conoscere al pubblico italiano le opere di due poetesse estoni, Kersti Merilaas (1913- 1986) e Mari Vallisoo (1950 - 2013). Tuttavia gli autori italiani tradotti da Põld in estone sono molto più' numerosi, una dozzina, tra cui troviamo testi di Umberto Eco e Primo Levi, e soprattutto di Alessandro Baricco, il suo grande "preferito", con ben cinque libri.
Crea il tuo sito web gratis!