Il romanzo “italiano” di Tiina Tamman
Tiina Tamman, scrittrice e giornalista, si è trasferita in Inghilterra all'età di 26 anni. Vent'anni presso la BBC, un dottorato di ricerca in storia della diplomazia baltica presso l'Università di Glasgow e l'omonimo concorso annuale per la saggistica sono solo alcuni elementi del suo bagaglio culturale. Per quanto riguarda la scrittura, è stato l'amore per la storia e per la ricerca a portarla alla letteratura. L'ultimo dei suoi romanzi, pubblicato nel 2021, dal titolo "Otseütleja", è ambientato a Roma, nella movimentata estate del 1940, e racconta di Johan Leppik, l'ultimo ambasciatore della prima indipendenza della Repubblica d'Estonia a Roma.
E' uscito in estone il suo nuovo romanzo "Otseütleja". Il libro inizia nel 1940, l'anno in cui l'Unione Sovietica ha occupato l'Estonia, e come protagonista troviamo Johan Leppik, che dal 1936 al 1940 fu ambasciatore d'Estonia a Roma. In che misura si tratta di un romanzo storico?
Le persone hanno un naturale desiderio di classificare e compartimentare. A me non piace dividere la letteratura in generi. "Otseütleja" può ovviamente essere considerato un romanzo storico, ma per me è sempre una biografia del diplomatico Johan Leppik, anche se in forma letteraria. Non si sa molto della sua vita dopo il 1940, quindi la forma letteraria aiuta a colmare le lacune. Ho cercato di attenermi ai fatti il più possibile.
Ha scritto romanzi su numerosi personaggi storici. Quanto del suo lavoro di scrittrice occupa la consultazione negli archivi?
Gli archivi rubano molto tempo, in questo senso sono paragonabili alle ricerche su Internet. Vai nell'archivio per cercare qualche informazione specifica ma poi trovi qualcos'altro che è ancora più eccitante, ma di cui non hai bisogno al momento. Un pò come su Internet. La mia esperienza dice che la differenza più importante tra gli archivi e internet è che gli archivi ti fanno pensare di più: se non riesco a trovare la risposta alla mia domanda nell'archivio, allora dove posso andare a cercarla? Per quanto riguarda Internet la risposta a questa domanda non esiste. Invece nell'archivio sicuramente sì: serve solo molta ingegnosità e tempo.
Johan Leppik non è il primo ambasciatore di cui ha scritto. Cosa l'ha portata a lui? Perché si intitola "Otseütleja"?
Il primo ambasciatore che ho studiato per la mia tesi di dottorato è stato August Torma (nato Schmidt). Dato che era una persona molto chiusa, e io lo volevo far conoscere come persona, sono andata a leggere la sua corrispondenza. C'erano numerose lettere di diversi colleghi. Tra queste, quelle di Johan Leppik. Leppik mi è sembrato speciale, perchè si è descritto come un uomo emotivo. Per me fu una sorpresa. E visto che spesso si esprimeva in modo insolito, il titolo del romanzo è diventato "Otseütleja", "colui che parla senza filtri".
Il romanzo è ambientato principalmente a Roma. So che lei non è mai stata a Roma. Come è riuscita a gestire questa città nel romanzo?
Non ne vado per niente orgogliosa e non vorrei dichiarare direttamente di non esserci mai stata. Per fortuna Internet ti consente di esplorare la città, e le memorie e i diari di viaggio aiutano a creare un'atmosfera. Quando il coronavirus sarà sconfitto e il mondo di nuovo aperto, molto probabilmente andrò a visitare Roma.
Quest'anno l'Italia e l'Estonia hanno celebrato il centenario delle loro relazioni diplomatiche. Johan Leppik ha lavorato a Roma dal 1936 al 1940. Quali erano i rapporti tra l'Estonia e l'Italia in quel periodo?
Già al tempo del predecessore di Leppik, August Torma, i rapporti erano buoni, rimanendo tali anche durante il mandato del nuovo ambasciattore. Tuttavia, i due paesi avevano pochissimi contatti, anche gli scambi economici erano scarsi. Nell'estate 1940, quando l'Urss chiese che le fossero consegnate le ambasciate dei Paesi Baltici, il governo italiano non fece alcun tentativo di proteggere i diplomatici residenti a Roma.
Qual'è il suo rapporto con l'Italia?
Ho appena finito di leggere in inglese un romanzo molto interessante, che si svolge a Venezia. La città viene descritta in modo intrigante, ma considero ancora più interessante la storia della statua medievale che il restauratore (il protagonista Simon Raikes - EM) sta cercando di ricostruire. Il romanzo di Barry Unsworth si intitola "Stone Virgin". Quindi il mio rapporto con l'Italia è piuttosto letterario. Finora sono stata solo in Sicilia.
Katrin Veiksaar