Il direttore che ascolta la danza: Vello Pähn torna a dirigere alla Scala

20.05.2025

Vello Pähn, uno dei più grandi direttori d'orchestra estoni, torna quest'estate in Italia a dirigere il balletto "Il lago dei Cigni" di Pëtr Il'ič Čajkovskij al Teatro alla Scala di Milano, dopo il suo debutto alla chiusura della stagione numero 50 dell'Orchestra della Fondazione Arena di Verona lo scorso dicembre.

Il direttore d'orchestra Vello Pähn

Il percorso di Pähn nel panorama musicale internazionale affonda le radici nella sua formazione a Tallinn, dove si diploma come direttore di coro prima di intraprendere la carriera di direttore d'orchestra al Teatro dell'Opera Estone dal 2012 al 2019. Da lì, il suo talento e la sua passione lo conducono ben oltre i confini della sua terra natale, permettendogli di lavorare con alcune delle più prestigiose istituzioni musicali del mondo.

Una delle collaborazioni più significative della sua carriera è quella con Rudol'f Nureev, il leggendario ballerino che ha ridefinito il concetto di danza classica nel XX secolo. Grazie a queste esperienze e al sodalizio con Brigitte Lefèvre, Pähn ha affinato una rara capacità di dialogo tra orchestra e corpo di ballo, divenendo un punto di riferimento per il repertorio ballettistico, tanto da essere chiamato a dirigere diverse produzioni in prestigiose compagnie di balletto per tutta Europa, dall'Opéra National de Paris alla Scala di Milano. Tra le collaborazioni in Italia non si può non menzionare l'Orchestra del teatro di San Carlo di Napoli, con la quale Pähn ha portato sul palco "Romeo e Giulietta" nella versione di MacMillan nel 2022.

Un artista capace di fondere tecnica e sensibilità musicale in un'interpretazione sempre attenta al dialogo tra suono e movimento: «Per me è difficile parlare di musica, di solito lascio che sia la musica a parlare da sola» afferma il maestro, e questa filosofia si riflette nelle sue esecuzioni, dove ogni nota sembra trovare il suo posto in una narrazione sonora fluida ed espressiva.

In un'intervista del 2012 su Postimees, quotidiano estone di diffusione nazionale, Pähn rilascia una delle sue rare interviste, nella quale racconta come la sua prima moglie, ex ballerina, abbia avuto un ruolo determinante nella sua comprensione della danza. Grazie a lei, infatti, ha potuto comprendere più a fondo questo mondo e le sue difficoltà, riconoscendo il lavoro necessario per «creare questa apparente semplicità, questa bellezza che vediamo sul palco» e come molto spesso, purtroppo, i direttori e i musicisti non comprendano davvero quanto lavoro c'è dietro ogni movimento di un ballerino.

Dirigere un balletto richiede una sensibilità particolare, un'attenta sintonia tra la musica e la danza. «Il direttore d'orchestra è il fulcro dello spettacolo, sia nell'opera che nel balletto» spiega Pähn, «non si tratta solo di stabilire un tempo musicale, ma di comprendere il respiro dei ballerini, il loro slancio, le loro esigenze espressive. Non è una semplice mediazione, ma la ricerca di un equilibrio perfetto tra due arti apparentemente diverse da tutto ma che si completano a vicenda.»

Il maestro sottolinea, inoltre, come la tecnologia abbia trasformato la percezione della musica dal vivo, del silenzio e della sua dinamicità e come le registrazioni abbiano creato un'illusione sonora privando la musica della sua tridimensionalità: «Troppo spesso (in televisione) si appiattisce il volume dell'orchestra, si perde la profondità espressiva. Ma la musica vive di contrasti, di sfumature, di momenti di ombra e di luce. Il silenzio, se usato con intelligenza, può avere un peso emotivo enorme.» Ed è per questo che reputa importante l'esperienza di andare a teatro, di vivere la musica tramite l'orchestra.

Pur trascorrendo gran parte dell'anno in viaggio, Pähn è profondamente legato alla sua terra natale e ha voluto che la sua famiglia rimanesse in Estonia. Inoltre, una parte importante del repertorio sinfonico di Pähn comprende opere di compositori della sua terra, tra le quali "Kratt" di Eduard Tubin, "Aditus: In memoriam Lepo Sumera" di Erkki-Sven Tüür; ha condotto inoltre la prima mondiale del "Guitar Concerto" di Raimo Kangro e "Butterfly" ("Liblikas") di Tõnu Kõrvits. Nel 2016 il maestro Pähn è stato insignito del Premio dell'Estonian Music Council per il significativo contributo artistico dell'Opera nazionale.

La sua prossima esibizione in Italia dal 7 al 18 luglio 2025 sarà un'ulteriore testimonianza della sua arte. Appuntamento da non perdere per ascoltare la musica «parlare da sola».

Emily Bordon


"Il lago dei cigni"
Pёtr Il'ič Čajkovskij
Dirige: Vello Pähn

7-18 luglio 2025

Teatro alla Scala
Milano



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