Il corto La rapa inverte la nota fiaba sottosopra

09.12.2022

La rapa (titolo originale: Naeris), il corto d'animazione delle registe Piret Sigus e Silja Saarepuu, è stato scelto quest'autunno nella programmazione di più di 70 festival cinematografici internazionali e sta riscuotendo successo sia in Europa che oltreoceano. Per quanto riguarda l'Italia, il corto è stato presentato al Corto e fieno, il festival del cinema rurale di Ameno, nonché al Reggio Film Family nella sezione "Straordinari cortometraggi animati dal mondo per bambini e adulti" .

Nella foto: Piret Sigus e Silja Saarepuu.

Il cortometraggio (7'-11', 2022) delle due registe indipendenti, prodotto dalla loro casa di produzione Animailm, le porta nuovamente su terreni già da loro esplorati in passato: ritornano infatti ne La rapa le tecniche del cut out e dello stop-motion, che erano già state usate per Tiit and Selma (2000), Curious Ox Sale (2004), One by one! (2011), The pipe piper (2014). Per il nuovo corto, Sigus e Saarepuu si sono impegnate sia come disegnatrici e cameraman che scenariste. Anche i ricami che vediamo nel cortometraggio sono stati parzialmente ricamati dalle registe stesse, e i loro disegni dedicati al piccolo gruppo di ortodossi starovieri che abitano al lago di Peipsi in Estonia orientale.

La rapa è tratto da una storia del folklore slavo. Nella versione originale si racconta di come un contadino, insieme a tutta la sua famiglia, non riesca ad estrarre la rapa gigante piantata nell'orto. Sigus e Saarepuu, però, non raccontano la storia dal punto di vista dei contadini, ma dal punto di vista della rapa, rivelando cosa era successo sotto il terreno. Il contrasto del mondo dei campi e quello sotterraneo è illustrato magistralmente, le registe ci mostrano un mondo in superficie in 2D, utilizzando un disegno in bianco e nero, quasi asettico, per poi mostrarci un mondo sotterraneo, vivo, colorato, con personaggi veri.

Cosa significa la rapa per il topo e la talpa, gli abitanti del sottosuolo? Quale cambiamento porta nelle loro vite? Se all'inizio gli animaletti non capiscono il cambiamento, via via lo accettano e anzi, ne traggono beneficio, anche perché con la rapa sopra la testa si sentono protetti. Tuttavia, una volta strappato via il grosso vegetale, il topolino tornerà a gironzolare per i campi e dovrà affrontare le conseguenze che tutto ciò comporta.

E' una storia di cambiamento e collaborazione. Innanzitutto ci mostra come la forza impetuosa del cambiamento modifica inevitabilmente le nostre vite. Arriva dritto allo spettatore un senso di smarrimento, anche perché ognuno di noi almeno una volta l'ha sperimentato nella propria vita. Il senso di collettività, che è così sentito all'interno del racconto. potrebbe essere una delle motivazioni per le quali La rapa ha riscosso un grandissimo successo nei vari festival cinematografici.

Infatti, oltre al Reggio Film Family, e al Corto e fieno, il cortometraggio ha partecipato a numerosi altri festival; tra cui al New Chitose Airport International Animation Festival a Sapporo, in Giappone, all'Animatou, il festival internazionale del film d'animazione di Ginevra, e al Nordische Filmtage a Lubecca. Non sono mancate le vittorie: sia all'International Film & Video Festival di Maracay, Venezuela, che al Riga International Film Festival nella sezione kids' reel short film competition La rapa ha conquistato il titolo di miglior corto, mentre in Italia (al Corto e fieno) è stato premiato con una menzione speciale della giuria per la "cura dell'aspetto tecnico, la dedizione e l'originalità del mezzo espressivo".

Valentina De Florio


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