Fiorella, expat nella capitale digitale d’Europa

Fioerella Madè
La prima cosa, anche per via del lavoro, è stato il livello stratosferico raggiunto dall'informatizzazione. Si può fare assolutamente "tutto" online, la burocrazia per come la conosciamo noi italiani non esiste. Il sistema è efficientissimo, ad esempio, mi hanno avvisata che ero stata a contatto con una persona risultata positiva al Covid, ho fatto il test (gratuito) e dopo poche ore avevo già il risultato. Mi hanno inviato un sms con delle istruzioni molto precise sull'isolamento e sul prossimo tampone che avrei dovuto fare. Anni luce da come le cose vengono gestite in Italia...
Veniamo alla vita quotidiana. Che impressione hai degli estoni?
Sono freddini. Però, dopo aver guadagnato la loro fiducia e superato questa assoluta discrezione, ho trovato persone piacevolissime. E anche un approccio molto positivo nei confronti dell'Italia. Sono affascinati dalla lingua, dalla cucina, dall'arte e dalle nostre montagne. Certo, in alcuni casi sono rimasta un po' sconcertata da alcuni comportamenti, tanto erano freddi. Come quando ho chiesto a un mio vicino di casa, nell'atrio, dove si poteva buttare la spazzatura e lui è letteralmente fuggito senza proferire parola... Oppure quando mi sono fermata ad accarezzare un cagnolino al parco: il padrone è rimasto immobile, non ha fatto una piega. Da noi i proprietari di cani sono molto più espansivi...
Che fate di bello nel tempo libero?
Ci sono ovviamente delle limitazioni in questo periodo, però ho trovato un laboratorio d'arte dove facciamo pittura, la docente aiuta senza particolari interferenze, mi piace. E una mia collega canta in un coro - altro "sport nazionale estone" - sto pensando di partecipare anch'io. Nei weekend cerchiamo di esplorare il più possibile i dintorni di Tallinn e le città vicine, ma anche musei ed altri luoghi must, come il giardino botanico di Tallinn.
Il clima?
È stato più facile abituarmi al freddo che al cielo coperto e alle poche ore di luce dell'inverno... Ho attacchi di entusiasmo quando vedo il sole! Conto molto sulla luce che ci sarà in estate. In questa stagione poi è divertente vedere la gente che scia praticamente in città, con degli sci strettissimi, impegnati come se facessero slalom sulle Alpi.
Al lavoro comunichi in inglese. Che ne pensi dell'estone?
Beh, capisco che trovino molto musicale l'italiano... Qui è una sinfonia mono-nota di "kappa". Il mio compagno si è impegnato più di me a imparare l'estone e siamo rimasti sorpresi quando abbiamo capito che per dire l'ora bisogna togliere i minuti dall'ora successiva. Ora capisco perché sono sempre così puntuali... Sono sempre avanti! Al momento conosco i nomi di frutta, verdura... per poter fare la spesa ecco. Il mese prossimo inizieremo a seguire un corso di due mesi offerto dallo Stato attraverso il programma per expat "Work in Estonia", per ora mi accontento di vedere qualche timido sorriso quando dico "aitäh" per ringraziare...
Ultimo capitolo, il cibo.
Non avendo la macchina andiamo solo al supermercato più vicino a casa e la differenza più grande rispetto all'Italia sta nella varietà di frutta, verdura, carne e pesce. Hanno una selezione davvero limitata, per poi sbizzarrirsi nelle varietà di patate (mai viste così tante) e pane. Poi so bene che la cucina italiana è la più varia al mondo, ma qui gli ingredienti sono sempre i soliti! Tutto sommato non mi lamento, nei ristoranti non ho mai mangiato male. Però sarei curiosa di sapere se esiste un ristorante tipico estone, non ne ancora trovati. Tutti mi dicono che la cucina è semplice, io direi essenziale e poco creativa.
Fioerella Madè ha raccontato "la sua Estonia" ai microfoni di Rai Radio 3, nella trasmissione "Expat" del sabato mattina: