Chiara Padovano e l'incredibile vitalità di Tartu

07.07.2023

Che l'Erasmus sia un'esperienza indimenticabile e soddisfacente da fare almeno una volta nella vita, lo dicono in molti. Chiara Padovano, 24 anni, nata a Pescara, è una delle studentesse che può confermarlo. Non avendo fatto questa esperienza durante il suo percorso di studi triennale a Bologna, Chiara aveva deciso che l'avrebbe fatta durante il percorso di laurea magistrale in Lingue e Interculturalità presso l'Università di Urbino "Carlo Bo" dove studia per diventare insegnante di lingua inglese. La destinazione scelta da Chiara è stata Tartu, la seconda città più grande dell'Estonia con poco meno di 100.000 abitanti. Tartu è stata per Chiara un'esperienza della durata di 4 mesi, da febbraio a giugno di quest'anno.

Chiara Padovano

Cosa ti ha motivato a scegliere di seguire un percorso Erasmus all'estero?

Devo dire che vedere l'Estonia nell'elenco dei paesi con un accordo Erasmus con l'Università di Urbino è stato un incentivo a scegliere di studiare a Urbino per la magistrale. Mi piaceva l'idea di andare in Erasmus in Estonia perché nel 2020, incoraggiata dalla mia docente di lingua estone all'Università di Bologna Katrin Veiksaar, vinsi una borsa di studio per un corso intensivo di lingua estone offerto dalla Tallinn Summer School e, nonostante tante aspettative, ovviamente il corso si è tenuto online, lasciandomi con il pallino di visitare Estonia. Tutti dicono che l'Erasmus è un'esperienza che ti cambia la vita, e sentivo che fosse un'occasione che non potevo perdermi.

Qual era l'immagine che ti eri creata dell'Estonia prima della partenza?

Avevo fatto tante tante ricerche, quindi sapevo più o meno quello a cui andavo incontro riguardo a luoghi e paesaggi. Pensavo fosse una nazione molto in sintonia con la natura, i boschi, i laghi. Non so perché, ma immaginavo anche che ci fossero le montagne, quando invece il più grande rilievo è la Suur Munamägi di 318 metri. Per quanto riguarda l'aspetto sociale, mi aspettavo che gli estoni fossero molto chiusi in se stessi, riservati. Però mi ha colpito fin dalle prime ricerche il fatto che organizzassero tantissimi eventi, workshop, corsi per praticare la lingua.

La sede principale dell'Università di Tartu, il palazzo in stile neoclassico, è iconica. Il campus di Tartu è comodo?

Il bellissimo edificio centrale ha un ruolo unicamente amministrativo. In generale, gli edifici del campus sono sparsi per tutto il centro storico, ed alcuni di loro non sono immediati da raggiungere; quello di psicologia, ad esempio.

Che cosa vuol dire essere una studentessa Erasmus a Tartu?

Vuol dire tante cose, fra le altre rimanere sorpresa dall'incredibile vitalità della città. Gli eventi e le occasioni di sperimentare la città e la cultura estone ti piovono praticamente addosso, non sai cosa fare prima. Soprattutto con l'arrivo della primavera, ad esempio ci sono stati gli Student Days (consistono in una settimana di giochi, balli tradizionali, concerti incredibili, eventi culturali, serate in discoteca). Gli estoni hanno anche molta voglia di celebrare la propria città, e tra maggio e giugno sembrava quasi che ogni scusa fosse buona per organizzare un festival. Ci sono state delle giornate dedicate a alcuni quartieri alternativi della città, come Supilinn e Karlova.

E qual è stata la cosa più difficile che hai affrontato durante questa esperienza?

Il mio Erasmus è filato abbastanza liscio, quindi non ho avuto particolari difficoltà. Un inconveniente è stato scoprire che i prezzi dei supermercati, dei bar e dei locali qui siano più alti di quello che mi aspettassi, a causa dell'inflazione. Alcune cose diverse da ciò a cui sono abituata, ma che non chiamerei "difficoltà," sono state il clima (abbiamo avuto la neve per tre mesi, e stavo iniziando a odiarla) e il cibo. Ma la soluzione per la seconda è semplicemente esplorare i nuovi sapori che l'Estonia può offrire.

C'è un piatto estone che hai apprezzato particolarmente?

Come street food ho apprezzato molto i lihapirukad, dei "fagottini" di impasto fritto con dentro un misto di carne e riso. Mi sono piaciuti moltissimo anche i pelmeenid, dei ravioli solitamente ripieni di carne di maiale. 

Hai girato molto in Estonia?

Sì, penso di aver viaggiato molto, anche perché muoversi per l'Estonia è semplice ed economico. Fra le località più famose, sono stata a Tallinn, Narva, Pärnu, Saaremaa, Viljandi. I tre posti che mi sono rimasti nel cuore (oltre a Tartu, ovviamente) sono Pärnu, dove ho viaggiato completamente in solitaria per la prima volta in vita mia; il parco nazionale di Soomaa, dove ho sperimentato l'unicità della "quinta stagione estone," durante la quale, complici di un certo numero di fattori, la foresta viene sommersa dalle acque, ed è visitabile in canoa; ultima, ma non per importanza, l'isola di Saaremaa, che, con i suoi colori e la sua semplicità, è stata lo sfondo dell'ultimo viaggio fatto con i meravigliosi amici conosciuti durante questo periodo in Estonia.

Sei rimasta colpita da qualcosa in particolare?

Sono rimasta colpita dalla semplicità degli estoni di mezza età. Durante il festival del quartiere Supilinn a Tartu, alcuni abitanti del posto organizzavano dei pop-up cafè, dove vendevano cibi e bevande fatte in casa, potevi tranquillamente sederti nei loro giardini o in casa. In questa occasione, io e una mia amica, chiacchierando con una famiglia, abbiamo chiesto loro perché avessero scelto di aprire la propria casa a degli sconosciuti. Loro ci hanno semplicemente risposto: "Magari le altre persone sono curiose di vedere come viviamo." Ci hanno anche invitate a provare la loro sauna domestica, ma non abbiamo voluto approfittare della loro gentilezza.

Consiglieresti Tartu per i giovani che vogliono fare l'Erasmus, indipendentemente dalla loro conoscenza della lingua estone?

Decisamente sì! È una meta sottovalutata, ma ne vale assolutamente la pena. Gli estoni generalmente amano celebrare e condividere le proprie tradizioni e la propria cultura con gli stranieri, quindi ci saranno molte occasioni per imparare l'estone in loco (anche corsi universitari). Ma, pur non conoscendo la lingua, ci si può orientare piuttosto bene: la maggior parte delle persone parla o comunque capisce l'inglese. Se si conosce il russo, si avrà la possibilità di comunicare anche con molte persone di mezza età e anziani. In generale poi viaggiare in giro per l'Estonia è molto semplice e piuttosto economico (ci sono anche degli autobus gratuiti che portano nei paesini più piccoli). Le mie raccomandazioni sono di cercare regolarmente su internet (soprattutto Facebook) gli eventi che si terranno in città o nei territori circostanti; partecipare ai workshop e alle serate di ballo offerti dalla miriade di organizzazioni estoni (spesso sono gratuiti o comunque economici); approfittare dei festival nei quartieri o di qualsiasi altra occasione disponibile per chiacchierare con una persona del posto.

Rossella Gargani


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