Bestseller estone in italiano da La nave di Teseo

04.08.2023

Bestseller in Estonia, L'uomo che sapeva la lingua dei serpenti, è l'opera prima in stile fantasy di Andrus Kivirähk, che ora è reperibile in italiano, edita da La Nave di Teseo, nella collana Oceani, in libreria da fine 2022. Pubblicato nel 2007, è uscito in francese con la traduzione di Jean-Pierre Minaudier nel 2014. Ad occuparsi della traduzione italiana è stato Sergio Claudio Perroni - con lo pseudonimo di Vincenzo Vega - traduttore dall'inglese e dal francese che si occupò, tra gli altri, di romanzi di John Steinbeck, Albert Camus e Michel Houellebecq, oltre ad essere stato uno dei co-fondatori de La nave di Teseo.

Andrus Kivirähk, l'autore de L'uomo che sapeva la lingua dei serpenti.

La nave di Teseo, diretta da Elisabetta Sgarbi, è stata fondata nel 2015, grazie alla passione e l'impegno di Umberto Eco, da un gruppo di professionisti usciti da Bompiani. Pubblica narrativa, saggistica, poesia, italiane e straniere con il motto "guardare al futuro e dare futuro al passato".

L'uomo che sapeva la lingua dei serpenti dà futuro al passato. Nelle sue cinquecento pagine troviamo l'Estonia del XIII secolo, nel periodo della conquista del paese da parte dei crociati, considerato la fine dell'antica lotta per la libertà degli estoni. Ci tuffiamo nel mondo di cultura della foresta, basata sull'armonia tra uomo e natura, in cui esiste la magia e si può imparare la lingua dei serpenti. La foresta è però destinata a scontrarsi alla cultura degli "uomini di ferro", i teutonici, i portatori del cristianesimo, e di questo scontro un ragazzo di nome Leemet, l'ultimo dei figli della foresta, diventa un protagonista. Lo stile di Kivirähk, diretto e semplice, è al contempo sottile, ironico e sarcastico, pieno di metafore, allegorie e di umorismo assurdo.

In Italia, Kivirähk è conosciuto come l'autore del libro per ragazzi Lotte. L'avventuroso viaggio al sud tradotto da Daniele Monticelli e pubblicato nel 2019 da De Bastiani. In Estonia, Kivirähk scrive sia per i grandi che per i piccoli nonché per il teatro, e lavora come redattore e editorialista presso il quotidiano nazionale Eesti Päevaleht, terzo per diffusione nel paese. Nel 2015 e nel 2016, il medesimo giornale ha incluso Andrus Kivirähk tra le cento persone più influenti in Estonia.

Nel 2023 Kivirähk è sempre sulla cresta dell'onda: le sue pièce teatrali vengono rappresentate un po' dovunque, è uno dei protagonisti di un film d'animazione di Renè Vilbre, ha una trasmissione radiofonica spalleggiato dal comico e giornalista Mart Juur e in più è l'autore delle opere maggiormente chieste in prestito nelle biblioteche pubbliche.

Pluripremiato in Estonia, in Francia dopo l'uscita de L'uomo che sapeva la lingua dei serpenti Kivirähk ha ricevuto molte critiche positive e il premio francese di letteratura fantastica "Le Grand Prix de l'Imaginaire". Le recensioni non mancano nemmeno in Italia. Deborah D'Addetta, membro del collettivo Spaghetti Writers (che è anche una accanita lettrice di Tolkien e di Rothfuss) lo mette tra le migliori letture dell'anno: "Il legendarium costruito da Kivirähk è credibile, coerente, e soprattutto è al servizio di un fine più alto: mettere in piedi un'enorme parodia/metafora dei tempi contemporanei, del nostro mondo ossessionato dalle mode, dall'essere cool, dallo stare al passo coi tempi, anche a costo di fare del male a ciò che eravamo, alle nostre radici." Su "Il Giornale" Davide Bartocchini apprezza l'umorismo di Kivirähk: "Il grande pregio di questo libro è la sua capacità di trattare temi importanti e solenni con un'ironia e un'umorismo contagiosi, tanto che si ride nel vero senso della parola." Luca Bonifacio nella recensione su Promozione Distribuzione Editoriale cita l'esotismo degli autori estoni: "Misterioso e oscuro quanto il titolo, il romanzo ci addentra, al di là di ogni esotismo spiccio, in una terra poco battuta quanto la sua letteratura: quella estone."

Luca Bonifacio non sbaglia, l'Italia conosce poco gli autori estoni: una manciata di romanzi, un'altra manciata di libri di poesia e saggistica e una ventina di libri per bambini è un raccolto scarso. Tra i (pochi) traduttori che sono specializzati nella letteratura estone, spicca Daniele Monticelli con l'ottima capacità di tradurre direttamente dalla lingua originale.

Con la traduzione italiana L'uomo che sapeva la lingua dei serpenti è arrivato ad essere tradotto in diciotto lingue. Ma come tradurre il cognome stesso di Kivirähk? (Una impresa difficile anche perchè la lingua estone non è tra le lingue indo-europee). Kivi significa "pietra" invece la parola rähk una "scheggia di pietra con spigoli vivi"...  

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