Il neoespressionismo in mostra a Tallinn: Italia ed Estonia in dialogo creativo

06.05.2024

Le soglie degli anni Ottanta hanno visto la riscoperta della pittura dopo la lunga esperienza dell'arte concettuale. La tendenza, segnata da un ritorno alle forme dell'espressionismo e interpretata in Italia dalla Transavanguardia italiana, si diffonde presto nel resto dell'Europa occidentale e - per vie traverse e senza che i critici possano accorgersene - valica la cortina di ferro per imporsi anche in Estonia. A lungo ignorati nelle loro analogie, i movimenti italiano ed estone trovano oggi uno spazio di confronto nella mostra Borderless Universe in Their Minds: Italian Transavantgarde and Estonian Calm Expressionism. La mostra, inaugurata il 1 dicembre al museo d'arte KUMU di Tallinn, nasce da un progetto di Sirje Helme, in collaborazione con Fabio Cavallucci.

Nella foto in alto a sinistra: i curatori  Fabio Cavallucci e Sirje Helme e gli artisti Urmas Muru e Raoul Kurvitz. Foto: KUMU

E chi meglio di Helme per indagare questo legame? Direttrice del museo KUMU dal 2005 al 2008, ora direttrice generale della Fondazione dei Musei Estoni, storica dell'arte con docenze all'Università di Tartu e all'Accademia d'Arte estone, Sirje Helme ha sempre posto le avanguardie al centro della sua attività di ricerca. Dagli anni Novanta un suo importante obiettivo è la presentazione internazionale dell'arte estone, anche nel contesto della Biennale di Venezia, in cui ha lavorato a lungo. Non a caso nel 2004 ha ottenuto un'onorificenza al merito della Repubblica Italiana.

Il KUMU - nato nel 2006 e cresciuto fino a chiudere l'anno 2023 con 160.000 visitatori - sembra il luogo ideale per l'iniziativa, essendo uno dei suoi scopi dichiarati quello di costituire per l'arte uno spazio interpretativo e di dibattito culturale; ma non solo: il suo primo compito è preservare e interpretare l'arte estone dal 18esimo secolo in poi.

La selezione di opere proposte nella mostra vede i cinque protagonisti del movimento italiano (Sandro Chia, Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Nicola De Maria, Mimmo Paladino) a confronto con i due iniziatori del gruppo estone Rühm T - che ha scelto per sé il nome di "espressionismo calmo" - : Raoul Kurvitz e Urmas Muru. Senz'altro entrambe le fazioni condividono il ritorno a una rappresentazione della realtà basata sulle proprie emozioni e in totale libertà creativa e spirituale. 

La sperimentazione del gruppo estone, fondato nel 1986 ma attivo anche nel corso degli anni Novanta, ha incluso anche il mondo della performance art in un momento in cui questa era relegata a strettissimi circoli e poco conosciuta, e travolgendo il mondo dell'arte estone con una ventata d'aria fresca. Le performance accoglievano suggestioni non solo dalle arti visive (fra cui ricordiamo le sessioni di pittura dal vivo) ma anche dalla poesia e dalla musica, inclusa - in maniera del tutto innovativa - la nascente musica elettronica.

Urmas Muru (nato nel 1961) è rimasto fedele alla sua carriera da architetto e le sue progettazioni caratterizzano diversi quartieri urbani di Tallinn. Raoul Kurvitz (1961) - il membro più attivo ancora oggi come videoartist, attore e musicista - ha alle spalle un'edizione della Biennale di Venezia, e non una qualsiasi, ma quella del 1997, quando per la prima volta gli artisti estoni hanno partecipato alla Biennale. Kurvitz, assieme a Jaan Toomik e Siim-Tanel Annus, si esibì in varie performance per le strade vicino a San Marco.

A completare la mostra e sottolinearne l'importanza internazionale contribuiscono le opere di diversi neoespressionisti tedeschi, fra cui Baselitz, Kiefer e Lüpertz. Le 86 opere esposte sono arrivate a Tallinn in prestito da collezionisti privati (sia italiani che estoni), da musei (come quello d'arte di Tartu) o dagli artisti stessi.

La mostra sarà visitabile fino al 19 maggio.

Giada Scanu


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